mercoledì 28 maggio 2014

Castel dell' Ovo

Il Castel dell'Ovo sorge sull'isolotto di tufo Megaride costituito da due scogli uniti tra di loro da un grande arco ed  unito alla terraferma (monte Echia) da un sottile istmo di roccia. Un'antica e fantasiosa leggenda napoletana fa' risalire il suo nome ad un'uovo che il poeta latino Virgilio avrebbe nascosto all'interno di una delle segrete nei sotterranei del castello. Il luogo dove era conservato l'uovo, fu chiuso e tenuto segreto poiché da "quell'ovo" dipendevano non solo le sorti del castello ma anche della città di Napoli; infatti,  la sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di catastrofi alla città.

Entrata Castel dell'Ovo
L'isolotto Megaride è il luogo dove venne fondata tra il VIII ed il VII secolo a.c. Partenope dai coloni greci che si erano stanziati tra Cuma ed Ischia (Cumani); la leggenda narra che Partenope fosse il nome della Sirena che si era suicidata, per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse con il suo canto.
Nel I secolo a.C. sull'isolotto di Megaride  il Romano Lucio Licinio Lucullo acquisì un terreno assai vasto (che probabilmente si estendeva da Pizzofalcone fino a Pozzuoli) e sull'isolotto di Megaride costruì una splendida villa: Villa di Licinio Lucullo, dotandola di una ricchissima biblioteca, di allevamenti di murene e di alberi di pesco. Successivamente la villa passo' di mano, venne fortificata ed ospito' verso meta' del V secolo l'imperatore romano Romolo Augusto. Negli anni a seguire vi venne costruito un complesso conventuale ad opera dei monaci basiliani che, per evitare che vi si fortificassero i Saraceni, fu' raso al suolo all'inizio del X secolo dai duchi di Napoli; successivamente venne nuovamente fortificato ad opera della Chiesa. Nonostante gli sforzi, nel 1140 Ruggiero il Normanno conquisto' Napoli e fece della fortezza la propria sede; con i Normanni, iniziò un programma di fortificazione, che continuo' con il passaggio del regno agli Svevi ed in particolare con Federico II di Svevia, che ne fece la sede del tesoro reale facendo costruire altre tre torri: torre di Colleville, torre Maestra e torre di Mezzo.

Riproduzione della Tavola Strozzi all'ingresso del castello
Ingresso
Sala Sirena
Salita verso le terrazze ed il Loggiato
Salita che porta al loggiato
altra vista della salita che porta al loggiato
Loggiato Ovest
Vista di via Caracciolo dal Loggiato Ovest
Loggiato Est
Cammino dal Loggiato alla Terrazza dei Cannoni

Il re, Carlo I d'Angiò (che nel 1266 aveva conquistato il Regno di Sicilia sconfiggendo a Benevento l'ultimo re svevo) spostò nel Maschio Angioino la corte, ma mantenne nel Castel dell'Ovo la residenza della famiglia ed il tesoro reale ritenendolo meglio fortificato. In questo periodo la fortezza comincia ad essere chiamata Castel dell'Ovo e si diffonde la leggenda dell'uovo, tant'è che in seguito ad un terremoto che nel 1370 aveva fatto crollare l'arco naturale che costituiva l'istmo di collegamento dell'isolotto Megaride, la regina Giovanna lo fece ricostruire in muratura, restaurando anche gli edifici normanni e dovette rassicurare il popolo che l' "uovo" era stato nuovamente messo in sicurezza.
Successivamente il castello passo' in mano agli Aragonesi e fu' nuovamente e massicciamente ristrutturato, assumendo la forma che oggi vediamo; in mano ai Borboni perse completamente la funzione di residenza reale, diventando un avamposto militare, utilizzato ad esempio dagli spagnoli per bombardare la città durante i moti di Masaniello.
Dopo l'Unita' d'Italia ci fu' un tentativo mai andato in porto di abbattere il castello per far posto ad un nuovo rione, oggi  Castel dell'Ovo e' normalmente aperto al pubblico, ed ospita nelle sue sale mostre, convegni e manifestazioni.

Attualmente il Castel dell'Ovo viene utilizzato per mostre ed eventi, infatti ci sono almeno sei ambienti che possono essere fittati: italia, sirena, antro di Virgilio, compagna, megaride, carceri
L'accesso al Castello avviene da via Partenope, entrando nel Borgo Marinari, se non ci sono mostre o eventi particolari, il percorso e' abbastanza obbligato: dopo l'accesso si e' portati a procedere verso sinistra dove comincia una salita che cambiando due volte pendenza e direzione (con pendenze molto esasperate) costeggia il Loggiato Ovest e porta in cima sulla Terrazza dei cannoni. Da questa terrazza è possibile ammirare tutta Napoli ed in particolare tutto il lungomare, quindi via Caracciolo, via Partenope e via Nazario Sauro; inoltre qui su si trovano ancora  i cannoni che come in passato sono posti in direzione della città e non del mare.


Terrazza dei Cannoni
Vista di via Partenope da uno dei cannoni della Terrazza
Vista di via Partenope dalla Terrazza dei Cannoni
Ingresso Borgo Marinari da via Partenope

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